MedFocus.it

Correlazioni in Medicina



Nei pazienti con disfunzione sistolica ventricolare sinistra, stabile, l’Aspirina non sembra ridurre l’effetto degli Ace inibitori


Precedenti analisi retrospettive avevano fatto ritenere che l’Aspirina potesse ridurre l’effetto benefico degli Ace-inibitori nei pazienti con disfunzione sistolica ventricolare sinistra.

Una ricerca compiuta presso l’Hopital Cardiologique di Lille ha valutato l’effetto dell’Aspirina sulla sopravvivenza nei pazienti con disfunzione sistolica del ventricolo sinistro , stabile, e sottoposti a trattamento con Ace-inibitori.

L’analisi retrospettiva ha riguardato 755 pazienti, consecutivi.

Di questi pazienti il 43,4% ( n=328 ) presentava cardiomiopatica ischemica, il 91,8% ( n=693 ) stava ricevendo una terapia a base di Ace-inibitori.
Un totale di 317 pazienti stava assumendo Aspirina ad un dosaggio medio di 183 +/- 65 mg/die. Il 74% di questi pazienti riceveva un dosaggio di Aspirina uguale o inferiore a 200 mg/die.

Nel corso del periodo osservazionale di 1996 giorni, ci sono stati 273 casi di morte cardiaca, 14 trapianti d’urgenza, 71 trapianti senza urgenza e 46 casi di morte non-cardiaca.

L’incidenza di mortalità cardiovascolare è stata ad 1 e 2 anni dell’11,5% e del 19%, rispettivamente.

Non sono state osservate interazioni tra Aspirina, Ace-inibitori e sopravvivenza nella popolazione generale studiata , o nei sottogruppi di pazienti con cardiomiopatia ischemica o non-ischemica. ( Xagena 2003 )

Aumegeat V et al, Chest 2003; 124:1250-1258

Altri articoli